Un Conspectus; la scelta di questo termine per indicare la raccolta dei miei progetti potrebbe sembrare molto temerario. La consuetudine di elaborare il conspectus delle opere degli architetti, spesso illustrate attraverso disegni prospettici di insieme, iniziò ad affermarsi nel Settecento e nel secolo successivo, come dimostra il noto disegno ad acquerello non datato di Charles Robert Cockerell intitolato “A perspective conspectus of the principal works of Sir Christopher Wren”, che riproduce, in scala, l’insieme delle prospettive dei progetti del celebre architetto, in occasione del suo bicentenario. In realtà il conspectus è un sistema di classificazione e valutazione utilizzato nella metodologia bibliotecaria basato sulle rilevazioni condivise fra più biblioteche, che segnala quali siano state le collezioni librarie di maggiore rilievo nel passato e quelle che potrebbero essere maggiormente richieste nel futuro. L’intento di questo volume, dunque, non è tanto quello di comporre il tradizionale resumé di un architetto, ma di selezionare e illustrare fra i progetti redatti dall’autrice, quelli che cercano di dare, con maggiore evidenza, una interpretazione architettonica contemporanea agli idiomi di architettura mediterranea che, nati da uno stretto legame con culture costruttive tradizionali e locali, possono, invece, essere sviluppati e sperimentati come ricchezza della contemporaneità, in contesti culturali geograficamente lontani e con tecniche costruttive derivate da altre e altrettanto profonde tradizioni. Nella nostra età globale sono emerse questioni, anche nel campo dell’architettura, per affrontare le quali sono necessarie risposte da estrarre da una tavolozza di idee, riferimenti, suggestioni e memorie estremamente più articolata di quella imposta dall’eredità della cosiddetta Architettura Internazionale, soddisfatta, spesso, di essere la ridotta difensiva, ultima e fruttuosa, di una cultura elitaria che pretende di essere Avanguardia Dominante senza responsabilità di riflessione storica e di reale, generosa, impegnata partecipazione culturale.
Southern Practice. Early works of an Italian Architect. A Conspectus / Del Monaco, Anna. - (2019), pp. 1-145.
Southern Practice. Early works of an Italian Architect. A Conspectus
Del Monaco, Anna
2019
Abstract
Un Conspectus; la scelta di questo termine per indicare la raccolta dei miei progetti potrebbe sembrare molto temerario. La consuetudine di elaborare il conspectus delle opere degli architetti, spesso illustrate attraverso disegni prospettici di insieme, iniziò ad affermarsi nel Settecento e nel secolo successivo, come dimostra il noto disegno ad acquerello non datato di Charles Robert Cockerell intitolato “A perspective conspectus of the principal works of Sir Christopher Wren”, che riproduce, in scala, l’insieme delle prospettive dei progetti del celebre architetto, in occasione del suo bicentenario. In realtà il conspectus è un sistema di classificazione e valutazione utilizzato nella metodologia bibliotecaria basato sulle rilevazioni condivise fra più biblioteche, che segnala quali siano state le collezioni librarie di maggiore rilievo nel passato e quelle che potrebbero essere maggiormente richieste nel futuro. L’intento di questo volume, dunque, non è tanto quello di comporre il tradizionale resumé di un architetto, ma di selezionare e illustrare fra i progetti redatti dall’autrice, quelli che cercano di dare, con maggiore evidenza, una interpretazione architettonica contemporanea agli idiomi di architettura mediterranea che, nati da uno stretto legame con culture costruttive tradizionali e locali, possono, invece, essere sviluppati e sperimentati come ricchezza della contemporaneità, in contesti culturali geograficamente lontani e con tecniche costruttive derivate da altre e altrettanto profonde tradizioni. Nella nostra età globale sono emerse questioni, anche nel campo dell’architettura, per affrontare le quali sono necessarie risposte da estrarre da una tavolozza di idee, riferimenti, suggestioni e memorie estremamente più articolata di quella imposta dall’eredità della cosiddetta Architettura Internazionale, soddisfatta, spesso, di essere la ridotta difensiva, ultima e fruttuosa, di una cultura elitaria che pretende di essere Avanguardia Dominante senza responsabilità di riflessione storica e di reale, generosa, impegnata partecipazione culturale.File | Dimensione | Formato | |
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